Diabete mellito: sintomi, cause e trattamento

Rapida introduzione ai nostri temi
Già 2000 anni fa i medici parlavano del cosiddetto "flusso dolce come il miele", quando scoprivamo tramite dei test dell’olfatto che il paziente aveva troppo zucchero nelle urine. Il termine diabete mellito deriva in parte dal greco (diabaino = passare attraverso) e in parte dal latino (mellitus = dolce): chiaro riferimento al fenomeno, già conosciuto nell’antichità, del passaggio di sostanze dolci (glucosio) nelle urine. Purtroppo, il diabete è diventato la malattia numero uno al mondo: i numeri del diabete sono in aumento in tutto il mondo e l’Italia non fa eccezione: in particolare, negli ultimi 10 anni i malati, nella popolazione generale, sono passati dal 4% al 6%.
Cos’è il diabete mellito?
Il diabete mellito è una malattia metabolica. È caratterizzato da un aumento dei livelli di zucchero nelle urine. Non è un caso che si parli anche di "malattia dello zucchero".
Quali sono i sintomi del diabete mellito?
L’aumento dei livelli di zucchero nelle urine è solo uno dei tanti sintomi, ma possono manifestarsi anche altri campanelli d’allarme:
- Sete estrema
- Fame intensa
- Perdita di peso
- Frequenti stimoli ad urinare
- Prurito
- Disturbi della vista
- Spossatezza
- Suscettibilità alle infezioni (ad es. gengivite)
Che si tratti di diabete di tipo 1 (autoimmune) o di diabete di tipo 2 (le cause risiedono, tra l’altro, nello stile di vita): i sintomi sono lievi all’inizio della malattia e quindi il diabete viene spesso diagnosticato casualmente.
Quali sono le cause del diabete mellito?
Lo zucchero nelle urine - come ci arriva? E perché i valori del diabete mellito sono così alti? Cosa si nasconde realmente dietro questa patologia? Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla carenza o dal malfunzionamento dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che fa sì che il livello dello zucchero nel sangue sia bilanciato. L’insulina funge da taxi per lo zucchero contenuto nel sangue, portando la glicemia esattamente dove si desidera. L’insulina lega le molecole di zucchero e le trasporta alle cellule che ne hanno bisogno, dove viene poi immagazzinata o trasformata in energia.
Se qualcuno si ammala di diabete, il trasporto dell’insulina si ferma, a volte completamente, a volte ci sono solo "ingorghi": lo zucchero nel sangue dunque non viene trasportato alle cellule ma rimane nel sangue. Ciò è pericoloso, perché ostruisce permanentemente le arterie e fa ammalare: cecità, infarto o ictus possono essere le conseguenze. I reni lavorano a pieno regime per eliminare dall’organismo il glucosio nel sangue (glicemia) - ma a lungo termine possono essere danneggiati anche dal livello elevato di zucchero nel sangue.
Tipologie di diabete mellito: tipo 1, 2 o 3?
Si distinguono diversi tipi di diabete mellito a seconda delle cause che sono alla base dell’insorgenza della malattia:
Tipo 1: l’insulina manca nell’organismo – cioè manca il "taxi glicemico" – in quanto non viene più prodotta o viene prodotta ma non in quantità sufficiente. Il motivo: il pancreas viene attaccato dal proprio sistema immunitario (malattia autoimmune). La funzione delle cellule che producono insulina è enormemente compromessa. Si tratta del cosiddetto "diabete giovanile, in quanto questo tipo di diabete colpisce soprattutto i giovani (prima dei 20 anni di età).
Il diabete di tipo 1 deve essere gestito con iniezioni di insulina. Neanche un’alimentazione equilibrata aiuta in questo caso. Tuttavia, è importante sapere quanti grammi di carboidrati si stanno per assumere per determinare la dose di insulina da somministrare. Altrimenti, dosi di insulina maggiori alle necessità possono causare ipoglicemia mentre dosi insufficienti possono causare una condizione di iperglicemia.
Tipo 2: è causato da insulino-resistenza, cioè l’insulina è presente, ma non viene rifiutata dalle cellule dell’organismo che dovrebbero controllare la glicemia. Questa resistenza fa sì che il "taxi glicemico" non si libera dal suo carico. L’insulina perde dunque la sua efficacia e, ad un certo punto, il pancreas produce sempre meno insulina e successivamente non ne produce più.
Poiché questa forma di diabete si verifica di solito dopo i 30 anni, la patologia viene chiamata anche diabete mellito non insulino-dipendente o diabete dell’adulto. Tuttavia, sempre più giovani soffrono anche di diabete di tipo 2. Secondo gli scienziati, questa è una conseguenza di uno stile di vita scorretto, caratterizzato da poca o nulla attività fisica e dall’obesità. Anche fattori genetici sono coinvolti in questo tipo di diabete.
Questo tipo di diabete non richiede necessariamente l’iniezione di insulina. A volte basta cambiare stile di vita. Un maggiore esercizio fisico, un’alimentazione corretta e la rinuncia al tabacco e all’alcol possono essere d’aiuto nel tenere sotto controllo la malattia.
Tipo 3: un’entità clinica ancora non ben definita e rientra in altri tipi specifici di diabete (8 tipi).
Il diabete di tipo 3 si ha quando la sua causa è dovuta, ad esempio, ad un trattamento farmacologico (ad es. cortisone o diuretici), ad abuso di alcol o ad infiammazione cronica del pancreas. Anche le malattie autoimmuni o la produzione ormonale disturbata possono causare diabete di tipo 3.
Forma speciale: diabete gestazionale
A volte il diabete è causato dai cambiamenti ormonali in gravidanza. Circa il 5% di tutte le donne in gravidanza ha alti livelli di glicemia, che si normalizza nuovamente dopo il parto. Questa forma di diabete è in gran parte priva di sintomi, ma richiede cure adeguate (dieta specifica e esercizio fisico - nuotare, ginnastica o camminate).
Come viene diagnosticato il diabete mellito?
A volte le persone colpite sono fortunate e il medico scopre per caso che la glicemia è alta. Il diabete si verifica quando:
- il valore della glicemia a/sopra 11,1 mmol/l
- il valore della glicemia a digiuno a 7,0 mmol / l
- il valore a lungo termine (HbA 1 c) a 48 mmol/mol
Nel caso di un potenziale diabetico di tipo 2, viene effettuato il cosiddetto test orale di tolleranza al glucosio (OGTT - Oral Glucose Tolerance Test): viene fatta ingerire al paziente una soluzione contenente glucosio a stomaco vuoto. Prima e una o due ore dopo si controlla la glicemia. Se due ore dopo la glicemia è pari o superiore a 11,1 mmol/l, il diabete è presente.
Test autodiagnostico del diabete
È possibile eseguire un test autodiagnostico a intervalli regolari. Anche grazie alle strisce reattive si può scoprire in pochi minuti se abbiamo il glucosio alto nelle urine.
Diabete non curato – quali sono i rischi?
Troppo zucchero nel sangue danneggia i vasi sanguigni a lungo termine. Le pareti dei vasi sanguigni diventano permeabili con la possibilità che possa verificarsi un’emorragia. Inoltre, le pareti dei vasi sanguigni si addensano a causa delle cicatrici, che possono portare all’occlusione vascolare e a disturbi circolatori.
Sono più a rischio i piccoli vasi sanguigni, come quelli di occhi e reni. Pertanto, i disturbi della vista e persino la cecità possono essere una conseguenza del diabete non trattato, così come insufficienza renale o sintomi di intorpidimento (formicolio, dolore o bruciore) alle mani o ai piedi. In quest’ultimo caso si parla di neuropatia diabetica che è un danno ai nervi causato dal diabete.
Tuttavia, anche i vasi sanguigni più grandi soffrono del carico di zucchero che li attraversa. Ciò aumenta il rischio di arteriosclerosi (indurimento delle arterie).
I danni agli organi causati da un diabete non identificato si verificano solo molto tempo dopo che il metabolismo glucidico è stato alterato. Nel diabete di tipo 1, quasi l’80% delle cellule beta del pancreas, produttrici di insulina, vengono distrutte prima che compaiano i sintomi! Qualche volta si scopre di soffrire di diabete quando si manifesta un coma diabetico.
Coma diabetico - che cos'è?
La conseguenza più grave dell'ipoglicemia è il coma diabetico: un profondo stato di incoscienza. L’alito di una persona colpita da chetoacidosi diabetica assume inoltre il tipico odore di frutta matura (acetone). In questo caso, è necessario rivolgersi immediatamente alla guardia medica.
Piede diabetico - che cos'è?
Il diabete causa il restringimento delle arterie portando alla riduzione dell’afflusso di sangue agli arti inferiori, in particolare ai piedi. La possibile progressiva disfunzione dei nervi periferici può provocare insensibilità o perdita della capacità di percepire dolore e cambiamenti di temperatura a livello degli arti inferiori. Quanto detto significa che un paziente diabetico tende a non accorgersi della presenza di tagli, ferite, ustioni etc. Inoltre, se alla cattiva circolazione si aggiunge la neuropatia diabetica, piccoli graffi sul piede possono procurare danni esagerati, ulcere sanguinanti che, a lungo andare, possono provocare cancrena.
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Come viene trattato il diabete mellito?
Nonostante il diabete mellito sia una malattia grave le cui conseguenze possono essere davvero gravi, una buona terapia consente di prevenire o ridurre in larga misura le conseguenze di altre patologie correlate.
Non tutti hanno bisogno di iniezioni di insulina fin dall’inizio. Serve necessariamente nei diabetici di tipo 1, ma anche alcuni diabetici di tipo 2 prima o poi dovranno assumere insulina. 1,5 milioni di diabetici assumono regolarmente insulina. I livelli di zucchero nel sangue sono determinanti per il suo uso. Un valore in particolare, l'HbA 1c, è particolarmente significativo in questo caso, perché è la memoria glicemica.
- La glicemia a lungo termine (HbA 1c) nei pazienti con diabete di tipo 1 dovrebbe essere inferiore al 7,5% (o a 58 mmol/mol)
- Nei pazienti con diabete di tipo 2, l’HbA 1c deve essere compreso tra 6,5 e 7,5 % (o tra 48 e 58 mmol/mol)
- L’insulina è disponibile in diverse forme, che si differenziano principalmente per la durata d’azione:
- Insulina normale: agisce fino a cinque ore
- Analoghi dell’insulina: agisce fino a tre ore
- Analoghi dell’insulina a lunga durata d'azione: efficace per circa 24 ore
- Insulina ritardata: efficace per circa 10-12 ore
- Insulina mista: combinazione di insulina normale e ritardata
Per molti diabetici di tipo 2, il trattamento farmacologico è del tutto sufficiente. I cosiddetti antidiabetici abbassano la glicemia. Alcuni hanno anche un effetto protettivo sui reni o sul cuore. Gli antidiabetici includono ad es.:
- Metformina e glitazione che aumentano la sensibilità all'insulina
- Solfoniluree o glinidi che aumentano la produzione di insulina
- Inibitori del DPP-4 o analoghi del GLP-1 che stimolano il metabolismo
- Inibitori di SGLT-2 che aumentano l’escrezione di glucosio nei reni
- Inibitori dell’alfa-glucosidasi che garantiscono un assorbimento più lento dello zucchero nell’intestino. In molti casi, tuttavia, non è possibile senza la terapia insulinica.
La terapia insulinica - come funziona?
Al fine di mantenere i livelli di zucchero nel sangue entro i limiti, molti pazienti (in particolare i diabetici di tipo 1) devono farsi l’iniezione d’insulina. A volte usano una sorta di "penna stilografica", composta da un ago e da una fiala di insulina, altre volte un microinfusore o una pompa per insulina, un dispositivo che rilascia regolarmente insulina.
Nel corso della terapia insulinica intensificata, i pazienti si iniettano insulina ad azione prolungata una o due volte al giorno e - durante i pasti - insulina ad azione rapida, la cosiddetta insulina veloce.
La dose di insulina da definire dipende da cosa si mangia e da quanta quantità di cibo ingerisce il diabetico. L‘iperglicemia e l’ipoglicemia devono essere evitate.
Sintomi di una di ipoglicemia (glicemia bassa)
- Pulsazione veloce
- Sete
- Forte bisogno di urinare
- Nausea
- Debolezza
- Vertigini
- Mal di testa
- Tremore
- Pallore
- Agitazione, ansia
- Disturbi della concentrazione
Il destrosio o una bevanda zuccherata farà risalire rapidamente lo zucchero nel sangue.
Sintomi di iperglicemia (glicemia alta)
- Molta sete e minzione frequente
- Affaticamento
- Spossatezza
- Nausea
- Vertigini
Diabete mellito - cosa si può fare?
Dieta equilibrata in caso di diabete mellito
Gli esperti hanno dimostrato che alcuni presunti "alimenti dietetici" non contengono zucchero, ma molti grassi. Quindi invece di fare affidamento su prodotti dietetici, il consiglio è quello di seguire una dieta sana con molta fruttae verdura fresca, poca carne e, soprattutto, molti acidi grassi insaturi, come quelli che si trovano negli oli, nel pesce o nelle noci.
Anche le fibre alimentari (ad es. prodotti integrali, legumi) garantiscono che il livello di zucchero nel sangue non aumenti così tanto dopo aver mangiato. Le fibre, inoltre, ti fanno sentire sazio più a lungo - e questo è anche vantaggioso nel caso in cui desideri ridurre il tuo peso.
Molto esercizio fisico: meno peso - meno rischi
Il sovrappeso è un fattore di rischio per il diabete. L’esercizio fisico aiuta a normalizzare il peso corporeo e a mettersi in forma.
Attenzione ad alcol e tabacchi
L’alcol e il tabacco colpiscono i vasi sanguigni, aumentano la pressione sanguigna e possono scatenare molte malattie (tra cui il cancro). Entrambi gli stimolanti sono sconsigliati in caso di diabete. Una rinuncia può far sentire le persone più in forma e incitare a praticare regolare esercizio fisico.
Dì sì al tuo diabete!
Nel trattamento del diabete mellito non è importante solo che le persone colpite ricevano l'insulina, ma che accettino prima di tutto la loro malattia! Non ha senso cullarsi in uno stato di sicurezza grazie alle iniezioni di insulina. Il diabete mellito richiede un'attenta integrazione di dieta e cambiamenti dello stile di vita. Ciò include anche la misurazione regolare della glicemia.
L’unione fa la forza: gruppi di auto-aiuto
I gruppi di auto-aiuto possono essere utili se siamo appena stati confrontati con la diagnosi del diabete. La malattia suscita paura, ma la miglior cosa da fare è quella di confrontarsi subito con essa. Altre persone colpite dalla malattia possono darci consigli preziosi. E si noteremo subito che non vivono peggio delle persone sane!
Pubblicato il: 06.03.2020
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