Scarlattina - riconoscere e trattare i sintomi di questa malattia infettiva

Rapida introduzione ai nostri temi
Cos'è la scarlattina?
I bersagli preferiti della scarlattina sono proprio i bambini. Fino a quando il loro sistema immunitario non si è sviluppato, i bambini soffrono di numerose malattie infantili. La scarlattina è una malattia esantematica tipica dell’età pediatrica ed è molto contagiosa. A differenza delle più comuni malattie infantili di tipo virale, come il morbillo, la varicella o la rosalia, la scarlattina non è causata da virus ma da batteri e non dà immunità una volta contratta.
La scarlattina è una malattia infettiva acuta contagiosa causata dal batterio streptococco che colpisce frequentemente i bambini di età compresa tra i 5 e i 12 anni. Tuttavia, anchein età adulta si può contrarre la malattia e anche più volte. Gli adulti sono particolarmente a rischio se sono portatori di streptococchi e hanno un sistema immunitario indebolito.
Come riconoscere la scarlattina?
Il periodo di incubazione, cioè il tempo che intercorre tra l’infezione e l'insorgenza della malattia, è di solito da uno a tre giorni, solo in rari casi una settimana. All’inizio compaiono sintomi piuttosto aspecifici, che potrebbero anche essere associati ad un’altra malattia infettiva. Solo poco dopo compaiono i chiari sintomi della scarlattina. Sia i bambini che gli adulti manifestano di solito sintomi analoghi.
Sono sintomi aspecifici per esempio:
- mal di gola forte
- difficoltà di deglutizione
- febbre
- brividi
- spossatezza
- dolori addominali e vomito (si verificano principalmente nei bambini)
- mal di testa e dolori agli arti
Sono sintomi tipici per esempio:
- la lingua si copre dapprima di una patina bianca che poi, desquamandosi, diventa di color rosso (la cosiddetta “lingua lampone”)
- eruzione cutanea rossa (detta anche rash scarlattinoso) che può diffondersi su tutto il corpo
- gola e tonsille rosse e infiammate
Poiché lo stato di salute generale è molto precario, la maggior parte delle persone colpite si rivolgono al proprio medico di famiglia o al pediatra dopo pochi giorni. Un rapido sguardo in gola è di solito sufficiente per diagnosticare la scarlattina. Per una diagnosi più precisa, lo specialista può eseguire un tampone faringeo con lo scopo di prelevare alcune cellule e analizzarle, successivamente, in laboratorio. Il tampone faringeo è un esame rapido che la maggior parte dei medici è in grado di eseguire in ambulatorio. In caso di tampone positivo, viene prescritta una terapia antibiotica.
Qual è la causa della scarlattina?
La scarlattina è causata da alcuni batteri della famiglia degli streptococchi di gruppo A. La trasmissione di questo batterio avviene principalmente per via aerea, attraverso l’emissione di piccole goccioline di saliva durante gli starnuti, tipicamente per colpi di tosse o starnuti, ma anche una semplice risata può esserne un veicolo di infezione (contagio diretto). Il contagio può avvenire tramite il contatto con oggetti contaminati (contagio indiretto) che, a loro volta, trasferiscono i germi a chi li tocca. Solo in rari casi gli streptococchi possono penetrare nell’organismo anche in presenza di ferite sulla cute, causando la cosiddetta scarlattina da ferita.
Se l’agente patogeno invasore produce tossine, i vasi sanguigni diventano più permeabili e si sviluppano i tipici sintomi della scarlattina. Poiché ci sono molti diversi tipi di streptococchi, la scarlattina non dà immunità permanente: dopo essersi ammalati una volta ci si può ammalare anche altre volte nel corso della vita. Ecco perché non esiste una vaccinazione contro la scarlattina.
Per quanto tempo la scarlattina è contagiosa?
La scarlattina è molto contagiosa. Secondo la legge sulla protezione dalle infezioni, le persone malate devono quindi rimanere sempre a casa ed evitare il contatto con altre persone. Ciò vale anche quando si avvertono dei sintomi sospetti. Anche i familiari di un soggetto colpito devono adottare misure precauzionali: uscire il meno possibile di casa, evitare il più possibile il contatto con gli indumenti e le posate utilizzate dal soggetto affetto dalla malattia. Molto importante è il lavaggio frequente e accurato delle mani. Ricordiamo infatti che la scarlattina presenta un tempo di incubazione variabile tra 2 e 5 giorni ovvero i primi sintomi compaiono tra i 2 e i 5 giorni da quando è avvenuto il contagio.
Senza terapia antibiotica, il contagio può avvenire fino a 2-3 settimane dalla comparsa dei sintomi. In presenza di un’adeguata terapia antibiotica, la contagiosità si azzera dopo 24-48 ore. Con la terapia antibiotica si riduce quindi significativamente il rischio di contagio.
Come viene trattata la scarlattina?
Nella maggior parte dei casi la scarlattina viene trattata con antibiotici. Ciò non solo riduce il periodo di contagio, ma con gli antibiotici il miglioramento dei sintomi è anche rapido. Una terapia antibiotica tempestiva riduce inoltre il rischio di complicazioni, evitando che i batteri si diffondano ad altre parti del corpo. Le complicanze possono consistere in ascessi perifaringei o retrotonsillari (con raccolte di pus intorno alle tonsille) o polmonite. Inoltre, si riduce il rischio di malattie secondarie (come la febbre reumatica acuta o l'infiammazione renale acuta). A questo scopo, si usano di solito preparati a base di penicillina o cefalosporina.
Anche altre misure possono alleviare i sintomi. Ecco alcuni rimedi casalinghi popolari e farmaci efficaci:
- gargarismi con acqua salata, camomilla o salvia aiutano contro il mal di gola (attenzione: i bambini non sono ancora in grado di fare i gargarismi)
- pasticche con azione antisettica o impacchi caldi per il collo mitigano il dolore alla gola (attenzione ai bambini piccoli in quanto se le pastiglie vengono deglutite intere possono provocare soffocamento)
- in caso di enormi problemi di deglutizione, si consigliano cibi semiliquidi (minestre, pastina in brodo, frullati, omogeneizzati), eliminando il lavoro di masticazione e riducendo il rischio di soffocamento
- analgesici, come il paracetamolo o il ibuprofene, aiutano contro la febbre
- riposo a letto accelera il processo di guarigione
- bere moltaacqua o tè non zuccherato è importante in caso di febbre e migliora lo stato di salute generale
Assicurarsi sempre che i bambini di età inferiore ai dodici anni non assumano rimedi contenenti acido acetilsalicilico. Soprattutto in caso di infezioni, l’assunzione può portare a delle complicazioni, come danni al fegato e al cervello.”
Scarlattina negli adulti: tutto quello che c’è da sapere
A differenza dei bambini, il rischio di complicanze ed effetti a lungo termine è significativamente più alto negli adulti. Pertanto, la persona colpita deve contattare immediatamente unmedico ai primi segnali. Se il trattamento inizia tempestivamente, possono essere prevenuti possibili effetti collaterali, come otite media, avvelenamento del sangue o persino febbre reumatica. Negli adulti e nei bambini, la terapia viene eseguita principalmente con antibiotici.
Scarlattina ingravidanza? Cosa occorre fare?
Qualora l’adulto affetto da scarlattina sia una donna incinta, la futura mamma dovrà subito contattare il proprio ginecologo per comunicargli la situazione. Un tempestivo intervento è importante per prevenire eventuali complicanze durante la gravidanza. Ammalarsi di scarlattina in gravidanza non rappresenta un pericolo per il feto, tuttavia è fondamentale farsi prescrivere dal proprio ginecologo una terapia adeguata.
Come ci si può proteggere dalla scarlattina?
Poiché non esiste un vaccino contro la scarlattina, non è nemmeno possibile evitare completamente l’infezione. L’unico modo per prevenire la malattia è quello di evitare le situazioni a rischio di contagio, come il contatto ravvicinato con un malato.
Con queste due misure preventive, tuttavia, è possibile ridurre al minimo il rischio di contrarre la scarlattina:
- Lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone più volte al giorno per prevenire la trasmissione di infezioni per contatto diretto o indiretto
- stare lontani dalle persone già contagiate
Pubblicato il: 17.05.2021
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